Tyndaris venne fondata nel 396 a.c. da Dionisio di Siracusa (Dionigi I, detto il vecchio) come avamposto militare per le sue campagne di conquista. La città sorse sul punto più alto del promontorio roccioso che dominava il golfo di Patti ed era dotata di una possente cinta muraria; grazie alla sua posizione fu un centro di notevole importanza strategica ma durante il periodo romano frane e terremoti la danneggiarono seriamente, facendone precipitare buona parte in mare. Sui resti dell’antica città ormai abbandonata (pressapoco sull'acropoli) fu costruita una piccola chiesa (dove sorge l’odierno Santuario).
Il culto della Madonna nera di Tindari trae origine dal ritrovamento sulla sottostante spiaggia di Marinello di una cassa contente il Simulacro della Vergine Maria (si racconta abbandonato, in seguito ad una tempesta, da una nave di passaggio). E’ ipotizzabile che la statua, in stile bizantino e scolpita in legno di cedro, provenga dal vicino oriente (databile intorno al IV - V secolo d.c.).
Il culto della Madonna nera di Tindari trae origine dal ritrovamento sulla sottostante spiaggia di Marinello di una cassa contente il Simulacro della Vergine Maria (si racconta abbandonato, in seguito ad una tempesta, da una nave di passaggio). E’ ipotizzabile che la statua, in stile bizantino e scolpita in legno di cedro, provenga dal vicino oriente (databile intorno al IV - V secolo d.c.).
Da visitare, oltre il già menzionato Santuario, l'area archeologica con il Teatro, la Basilica e i resti di edifici di epoca romana.